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Un sogno a cinque cerchi: il ruolo dell’Università di Trento MiCo 2026

Nella serata informativa presso il Teatro di Vezzano svelati i tre progetti dell’Ateneo

Vezzano (Trento) - Proseguono gli appuntamenti de "Un sogno a cinque cerchi”: in Valle dei Laghi hanno raccontato sogni e ambizioni olimpiche i due atleti Carlo Tacchini (canoa di velocità) e Manuel Lando (salto in alto) e i due paralimpici Gianluigi Rosa (para ice hockey) e Nadia Bredice (paraclimbing). È stato inoltre evidenziato il prezioso e innovativo ruolo dell’Università di Trento all’interno del Coordinamento provinciale per le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali in questa sesta serata del ciclo informativo "Un sogno a cinque cerchi", promosso per far conoscere lo stato dell’arte del grande evento che nell’inverno 2026 animerà le piste e gli impianti italiani. Foto di Daniele Paternoster.

Al Teatro di Vezzano, dopo gli onori di casa portati dal presidente della Comunità Valle dei Laghi Luca Sommadossi, ci ha pensato Paolo Bouquet, membro del Coordinamento provinciale e delegato speciale del rettore dell’Università degli studi di Trento alle Olimpiadi Invernali 2026, ad illustrare i progetti e le iniziative che mette in campo l’Ateneo. «Dopo la positiva esperienza attivata nel 2013 l’Università di Trento è stata nuovamente coinvolta in maniera significativa nell’organizzazione di un grande evento sportivo. Il nostro ruolo ritengo sia strategico nell’integrazione fra competenze diverse e di alto livello come quella della Provincia autonoma di Trento, di Coni e CIP e delle Federazioni Sportive. Anche in questa occasione viene messo in campo un lavoro di squadra importante per lo sviluppo territoriale e nell’attivare interventi che nel lungo termine consentono di migliorare la vita delle comunità trentine, ma pure nazionali».

Nel dettaglio sono tre i progetti che coinvolgono l’Università di Trento in vista della venticinquesima edizione delle Olimpiadi (dal 6 al 22 febbraio 2026) e dei quattordicesimi giochi Paralimpici (dal 6 al 15 marzo 2026).

Anziutto è stato attivato un programma di dual career per gli studenti atleti, evidenziando che l’ateneo di Trento è stato il primo in Italia a varare nel 2011 un programma, denominato Top Sport, dedicato agli atleti di alto livello che vogliono conciliare sport e studio.
Il progetto permette infatti di coniugare con iniziative dedicata lo studio e l’attività agonistica e due esempi rilevanti sono in ambito trentino proprio Nadia Battocletti e Ruggero Tita.

Inoltre presso le venue di gara di Predazzo e Tesero l’Università di Trento sta collaborando con la Provincia di Trento e i comuni di pertinenza per dotare gli impianti sede delle gare olimpiche (salto con gli sci e fondo) di infrastruttura digitale per la raccolta e l’analisi dei dati sportivi.

La terza iniziativa riguarda invece il Convegno internazionale su sport, ricerca e tecnologia che verrà realizzato nel 2025 sotto l’egida dell’IEEE, ovvero la più grande società scientifica al mondo nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, con l’obiettivo di stimolare la crescita culturale sul tema sport tech, portando in Trentino i migliori specialisti e le aziende di settore.

Cristian Sala, sempre per il Coordinamento trentino per le Olimpiadi e Paralimpiadi 2026, ha poi illustrato le sedi di gara, i nuovi impianti, dati storici, curiosità, gli investimenti e l’impatto sul territorio che avrà il grande evento soprattutto in chiave legacy per il futuro, l’organizzazione della macchina olimpica e i progetti avviati o da avviare e che coinvolgono scuole, territorio e mondo sportivo. Ampio spazio è stato poi dedicato al reclutamento dei volontari, una straordinaria opportunità per tutta la gente trentina di far parte in modalità attiva di una grandissima manifestazione sportiva. Requisiti e modalità su www.fiemmeworldcup.com.

La serata informativa è stata poi arricchita dalle esperienze di 4 campioni legati al Trentino che hanno il sogno olimpico nel cuore, alcuni con la fortuna di aver già indossato il pettorale a cinque cerchi come Carlo Tacchini (vincitore della medaglia d’argento a Parigi 2024 nella gara C2 sui 500 metri nella canoa velocità) e Gianluigi Rosa, atleta paralimpico che ha partecipato a ben 4 edizioni della più importante manifestazione sportiva del pianeta nel Para Ice Hockey (Vancouver 2010, Sochi 2014, PyeongChang 2018 e Pechino 2022).

Significativi poi gli interventi di due atleti che sognano di essere protagonisti a Los Angeles 2028: lo specialista del salto in alto Manuel Lando, che si allena a Trento con il tecnico Silvano Chesani e che con il sesto posto agli Europei di Roma ha sfiorato la qualificazione già per Parigi, quindi l’atleta non vedente Nadia Bredice, vincitrice quest’anno di ben due tappe di Coppa del Mondo paraclimbing, già al lavoro per essere in gara fra quattro anni negli Stati Uniti, in virtù del fatto che il paraclimbing lo scorso giugno è stato ufficialmente inserito nel programma di Los Angeles 2028.
Ultimo aggiornamento: 26/10/2024 10:38:20
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